Comunicazione cellulare

Comunicazione cellulare

L’organismo umano (ma in generale ogni organismo pluricellulare dotato di una certa complessità) per poter funzionare deve riuscire a coordinare ogni suo singolo componente, dagli organi più grandi alla più piccola cellula. A questo scopo è stato messo a punto dall’evoluzione un sistema di comunicazione intercellulare che si basa sul rilascio di ligandi che interagendo con specifici recettori, inducono la trasduzione del segnale. Il meccanismo principale con cui le cellule parlano fra di loro è costituito da messaggeri chimici rilasciati da cellule secretorie e riconosciuti e legati da appositi recettori espressi sulla membrana plasmatica delle cellule bersaglio. Si noti che una cellula secretoria può essere contemporaneamente cellula bersaglio di un’altra cellula secretoria e viceversa (in questo caso si dice che “secretoria” e “bersaglio” sono due definizioni funzionali, poiché dipendono dalla funzione che la cellula svolge in un determinato momento). Le sinapsi elettriche specializzate che si possono osservare tra due neuroni possono essere considerate una forma particolare di signalling.

Possiamo dividere il signalling in tre forme
·         endocrino
·         paracrino
·         autocrino
rispettivamente a seconda che il bersaglio della cellula si trovi a una certa distanza dalla cellula secretoria stessa (o che sia l’organismo intero), che il bersaglio si trovi nelle sue immediate vicinanze (solitamente l’organo in cui risiede la cellula secretoria) o che il bersaglio sia la stessa cellula che secerne. Vi è poi una modalità di signalling tra cellule adiacenti in cui il messaggero non viene rilasciato nell’ambiente extracellulare, ma è legato all’esterno della membrana cellulare.
I messaggeri possono essere dei tipi più disparati, da ormoni a ioni, da peptidi a proteine più complesse, da singoli amminoacidi a fotoni.
I recettori appartengono a diverse classi, tra le quali possiamo individuare in particolare due grandi superfamiglie: i GPCR (G-Protein Coupled Receptors) e gli RTK (Recettori Tirosin-chinasici).

Fonte Università vita-salute San Raffaele

http://www.unisr.it/biotechbook/view.asp?id=111

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